Bianco Apache

Gemello scadente dello Splatter-Western Scalps, della coppia Mattei/Fragasso

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    Un gruppo di mormoni viene aggredito da una banda di assassini, al massacro sopravvive solo una donna incinta, anche grazie all'intervento di un gruppo di Apache. La donna viene condotta al loro villaggio ma muore dopo aver dato alla luce il figlio (nonostante fosse stata brutalmente presa a calci in piena pancia). Il bambino viene così cresciuto dal capo indiano Orso Grigio. Divenuto adulto è conosciuto come Cielo Splendente (lo so, pare più un complimento per femminuccie che un nome indiano da uomo!), s'innamora di una giovane squaw di nome Stella Nascente, ma durante una lite uccide accidentalmente il suo fratellastro Lupo Nero (l'originalità di questi nomi indiani mi stupisce sempre di più XD). Così Cielo Splendente è costretto a lasciare il villaggio e la donna che ama per conoscere il "crudele" mondo dei bianchi. Ma quando questi minacciano la sua gente, Cielo Splendente torna al suo villaggio per combattere e proteggere il suo popolo.
    Film “gemello” girato back-to-back con Scalps, con gli stessi attori, nelle stesse locations e probabilmente con i pochi soldi rimasti.
    Ma se in quello l’estrema povertà del budget veniva in qualche modo ovviata da una buona tenuta della storia, un efficace climax drammatico e una cattiveria delle situazioni che facevano funzionare il film nonostante tutto, qui la pur indiscutibile professionalità artigianale di Mattei – dalla costruzione delle scene e dalla scelta delle inquadrature si vede che il regista non è un dilettante – non riesce a evitare il disastro.
    Soprattutto la prima parte ambientata nel campo indiano, con i costumi e gli utensili dei pellerossa realizzati a mano dallo stesso regista (come nel suo gemello Scalps), è purtroppo davvero ridicola, ma anche in seguito il film non riesce mai a funzionare, con scene (s)legate tra di loro in barba a ogni plausibilità narrativa, flashback del tutto deliranti, inserti in stile spiritualità new-age e inquadrature di animali che si vede lontano un chilometro sono prese da qualche documentario (Mattei era uno specialista nell’utilizzare materiali di repertorio e un mago del montaggio nell’inserirli quasi subliminalmente in altre opere).
    Solo il finale, tirato, sadico e brutale, a suo modo funziona.
    Anche la tanto decantata violenza e l'erotismo per cui il film è famoso sono comunque parecchio attenuati rispetto a Scalps, salvo l’inizio, piuttosto forte, il finale (appunto), il caratterista Carlos Bravo che si prende un tomahawk in piena faccia (che poi coprirà con una sorta di maschera di cuoio) e qualche sporadico nudo.
    L’attrice che fa l’indiana, Lola Forner, è molto carina e indubbiamente anche il biondo e atletico Sebastian Harrison (figlio di Richard, interprete di molti spaghetti western) avrà un certo appeal presso il pubblico femminile, ma più che in un western sarebbero stati piu adatti in una telenovela.
    Alla fine si tratta del solito film girato per cavalcare la scia (residua) del successo di pellicole alla "soldato blu", mischiando il tutto con un pizzico di "Navajo Joe" Corbucciano (magari per fare più italico), con gli uomini bianchi che sono tutti (manco a dirlo) sadici, razzisti e maniaci sessuali, e le donne bianche quasi tutte ninfomani. In conclusione un western di poco conto, se si vuole parlare di spaghetti western, ma un vero capolavoro se si vuole parlare di trash movie.
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    Edited by Eilmer - 16/6/2014, 11:36
     
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  2. jacklightning2wolf
     
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    dalla locandina sembra vestito come hercules ,se fosse stato fatto nel far west
     
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1 replies since 7/3/2014, 17:34   151 views
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