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Lotta fratricida tra un fratello buono contro un fratello cattivissimo, padrone di una città e foraggiatore dei cacciatori di scalpi che massacrano gli indiani dei dintorni. Saranno questi ultimi a risolvere la situazione in modo definitivo. Regista e produttori sono americani, ma l'aria scalcagnata è da sottoprodotto italiano. Terribili in particolare le sequenze d'azione e di massa riprese palesemente da altri film, e i costumi da carnevale del quartierino, con quegli indiani finti la cui presenza era nove volte su dieci garanzia di serie Z per i western europei. Infatti. C'è parecchia violenza, anche se ogni volta che si vede scalpare qualcuno (il che capita spesso) la regia deve staccare, non avendo evidentemente i mezzi per un mostrare un qualsiasi effetto sanguinolento. Non si salva quasi nulla, dalla regia inerte alla trama cervellotica, stupida e noiosa. Il film è curiosamente incentrato sull'orgoglio messicano. Savalas è un messicano (sic!) che ha tradito la sua "razza" americanizzandosi il cognome e sposando una "gringa", mentre il fratello buono è un hombre molto macho (e un bel po' scemo), orgoglioso delle sue origini e del suo ciuffo latino (“Al diavolo i gringos!” dice al fratello). Se aggiungiamo l'abbondanza di toni melodrammatici, soprattutto nei patetici flashback, vien da pensare ad un film maldestramente indirizzato al mercato latino. Unico elemento degno di interessante è la presenza di Telly Savalas. Come Klaus Kinski era uno di quegli attori dalla presenza magnetica che riuscivano a non sfigurare anche nei contesti più miserabili e raffazzonati. E infatti la scena della sua morte, con lui serafico che aspetta nel suo ufficio di essere massacrato dagli indiani, è l'unico cosa da ricordare di un film per il resto tranquillamente dimenticabile. Video Conosciuto anche con i titoli "Al infierno gringo" e "Land Raiders "
Edited by Eilmer - 16/6/2014, 11:30
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