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Pau_wolf
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Lunedí 4 Aprile 2011
Il blog Sankaku Complex ha pubblicato una classifica delle mangaka considerate erroneamente di genere maschile dai fan per il nome, il tratto e il tipo di narrazione delle loro opere.
A guidare la classifica è la quarantaseienne Ayako Sato, autrice di manga investigativi, tra i quali il più famoso è Kindaichi Shōnen no Jikenbo, opera raccolta in ben 50 tankoubon, inedita nel nostro paese, che ha avuto un adattamento in anime, in due film e in diversi live-action.
A seguirla è nientemeno che Hiromu Arakawa, la mente dietro Full Metal Alchemist, opera tra le più note degli ultimi anni, trasposta in due serie anime e pubblicata in Italia da Panini Comics.
Osservando i titoli delle opere prodotte da queste mangaka si deve loro riconoscere di aver dato un grande contributo al genere Shōnen, tipicamente orientato ad un pubblico maschile.
La sorpresa di molti fan, nel venire a conoscenza che a disegnare scene di combattimento, di agonismo sportivo (come per esempio il calcio nel caso di Shoot!, opera della Ōshima) o ancora di indubbio erotismo, fosse una mano femminile, deve essere stata di certo grande.
La classifica, per quanto concerne le prime dieci posizioni, è la seguente:
1. Ayako Sato (Kindaichi Shōnen no Jikenbo)
2. Hiromu Arakawa (Full Metal Alchemist)
3. Sōbē Amako (Rakudai Ninja Rantarō)
4. Tsukasa Ōshima (Shoot!)
5. Yellow Tanabe (Kekkaishi)
6. Kazuki Yamamoto (Goddo Hando Teru)
7. Satoru Makimura (Oishii Kankei)
8. Daisuke Higuchi (Hoissuru!)
9. Katsura Hoshino (D.Gray-man)
10. Yuki Urushibara (Mushishi) & Ayato Sasakura (Shakugan no Shana)
Il fondo della classifica presenta mangaka che sarebbero potute tranquillamente essere nelle posizioni più alte di questa graduatoria, se si prendono in esame i contenuti delle loro opere. In particolare fanno notizia le esclusioni dalla top ten di nomi come Yonekura Kengo (Pink Sniper) e Q Hayashida, autrice di Dorohedoro.
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